Abbiamo chiesto al buon Ortolani notizie su un suo coinvolgimento nella realizzazione di un albo su Groucho, l’assistente di Dylan Dog. Queste le sue risposte.
Si parla di un tuo albo di Groucho: ce ne puoi parlare?
È stato un colpo basso da parte di Roberto Recchioni, che ha approfittato di un mio momento di debolezza, che ero lì che ridevo e brindavo e brindavo e brindavo, tipico di chi sta sempre rinchiuso in casa, poi si trova improvvisamente a Rapallo con gli amici, tipo Gianni Fantoni e il mitico Fausto Oneto, proprietario del ristorante museale U Giancu, e ho detto di sì.
Poi Rrobe è scappato con quella risata da Xabaras, e allora mi sono reso conto di cosa avevo detto e ho fatto l’urlo alla Munch.
La mia promessa consiste quindi in una storia breve (per i canoni Bonelliani) basata sull’assistente di Dylan Dog, il buon Groucho.
32 pagine da realizzare l’anno prossimo. Che un anno è lungo, ma siccome sto già lavorando a gennaio-marzo-maggio per Rat-Man, puoi immaginarti. Ho già l’ansia da prestazione.
Scriverai i testi? Disegnerai?
Per questa storiella scriverò e disegnerò tutto da solo. Non so se poi la coloreranno, ma in quel caso credo ci penseranno loro. Ma il fatto è che non sarò proprio da solo-solo, come andiamo a spiegare, siore e siori, nella risposta alla domanda successiva!
Come c’entra nel progetto Giacomo Bevilacqua, autore di A Panda piace?
Anche Giacomo, c’è cascato. Eran tutti a vedere l’anteprima dei Guardiani della Galassia, a Roma, nell’entusiasmo generale ha detto sì pure lui. Panda ci ha piantato un muso lungo, son due settimane che non si parlano.
Il fatto è che pare, ma dico pare, perché è una cosa che si sviluppa poco a poco, tipo gli interessi del mutuo, pare che si tratti di un albo unico in cui convergeranno diversi scrittori/autori.
Insieme a noi, il mitico Tito Faraci, dai, quello è stato catturato subito, si muove piano, che ho visto ha una stampella, non c’è stata nemmeno un po’ di colluttazione, niente. Si è arreso. Forse ha in mente un piano per evadere tutti insieme, dopo.
Ce n’è anche un quarto, che non posso dire chi sia, perché mi sa che non posso proprio, ma le risate, quando ho saputo che c’era anche lui, che pensava di starsene un po’ tranquillo, invece niente. Catturato con la facilità di un esordiente.
Quali sono le caratteristiche tecniche dell’albo?
Se fai i tuoi conti, 32 pagine a testa fanno 120 pagine. Tipo il Dylan Dog Color Fest. Ma non so se sarà quello.
Giuro, sto facendo ipotesi pure io, che anzi, spero che Roberto si sia scordato… magari aveva bevuto anche lui… anzi, no, purtroppo aveva bevuto la sera prima, alla serata bonelliana… maledizione, sta a vedere che era sobrio…
Quando uscira?
Tardi. Ditelo a tutti. Uscirà tardissimo. Così rimando più in là possibile tutto quanto. In realtà non ne ho idea. Metti insieme gli impegni di questi quattro, fosse per loro uscirebbe nel 2034.
In che collana?
Quella che porta al collo la contessa Delli Folli Pezzanti. Cioè, Maurizio, ma che domande sono? Mica so queste cose! Quelle le devi chiedere poi ad Andrea Fedele, che terrà nota di tutte le caratteristiche tecniche dell’albo, per inserirlo nella bibliografia che ha redatto dell’intera opera “ortolaniana”, qui ammirabile nella sezione Catalogo.
Ora scappo, che sennò mi fanno fare anche Cico.
ciaooo
leo.)
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