di Leo Ortolani
Il crepuscolo dei supereroi
“Lo chiamano IL CREPUSCOLO DEI SUPEREROI. È il periodo che va dalla loro scomparsa, nel 1965, fino a oggi. Qualcuno dice fino a domani. Un’interminabile notte dove non c’è più giustizia. Non ci sono più valori. Ci siamo solo noi. Quelli IN CALZAMAGLIA. Hanno consegnato il mondo nelle nostre mani. E noi lo abbiamo riempito di ditate.” (Marvelmouse; RM18/TRM10)
Non c’è futuro, per i supereroi. Gli “uomini in calzamaglia” sopravvivono combattendo tra di loro nell’ARENA della Città Senza Nome. L’antico conflitto tra il BENE e il MALE è ridotto a uno spettacolo da circo, buono solo a fare guadagnare gli organizzatori: i gemelli MARCUS e MARCELLUS. È il trionfo dell’OMBRA sulla LUCE. Essa governa il Paese attraverso Janus Valker. Ma l’OMBRA non ha pieno possesso del suo cuore, perché vi alberga ancora il ricordo del figlio Deboroh. Così, il lato oscuro di Jan cerca il ragazzo per distruggerlo. Rintracciarlo non dovrebbe essere un problema: quando Deboroh ha lasciato la Seconda Squadra Segreta, Il LUPO gli ha consegnato una busta contenente i dati per cominciare una nuova vita. In realtà, un mezzo per controllare le mosse di ogni ex-membro della squadra. Ma Deboroh ha gettato via la busta e ha fatto perdere le sue tracce ai Governativi. Nessuno sa che si trova nella Città Senza Nome. Nemmeno Deboroh… C’è solo un altro modo, per rintracciare il ragazzo: localizzarlo attraverso il suo schema mentale, un tracciato elettromagnetico che Jan aveva registrato su un disco, prima di diventare l’OMBRA. Ma quando Janus cerca di recuperare il disco, si scontra con la moglie KALISSA, alla quale lo aveva consegnato. Janus minaccia la donna che, nel disperato tentativo di difendersi, lo colpisce al volto, sfregiandolo per sempre. Kalissa scappa, portando con sé il disco e facendo perdere le sue tracce. Nel frattempo, nella Città Senza Nome, Deboroh cerca di guadagnarsi da vivere in mille modi, ma si rende conto di sapere fare solo una cosa: combattere. Così, come gli altri uomini in calzamaglia prima di lui, sceglie di vivere nell’ARENA. Il suo primo avversario è l’Uomo con il costume da Ragno. È il 1985.
“Decisi di non usare il costume da Rat-Boy. Ero cresciuto. Ero cambiato. Mi sarei chiamato…MARVELMOUSE!” (Marvelmouse; RM17/TRM10 )
Gli anni passano e Marvelmouse trascina la sua esistenza tra l’Arena e lo squallido appartamento dove vive con l’orsacchiotto PICCETTINO. L’unica speranza è rappresentata dalle lettere d’amore di una misteriosa CINZIA, che gli vengono recapitate dal postino. Ma i goffi combattimenti di Marvelmouse attirano l’attenzione di un misterioso vecchio: Il MAESTRO. Egli è il creatore della Squadra Segreta originale e si offre di trasformare Marvelmouse in un vero supereroe.
“In questi anni ho seguito ogni incontro, all’Arena. Sei l’unico che non ne ha vinti mai. Ma sei l’unico che ha continuato a combattere. E al mondo esistono solo due persone, capaci di tanto. L’idiota e il supereroe.” (Il Maestro; RM17/TRM )
Lentamente e faticosamente, Marvelmouse prende coscienza dell’importanza del suo ruolo, e con l’aiuto del Maestro diventa il supereroe noto come RAT-MAN.
“Ma il tuo cammino non è ancora terminato. (…) Hai solo deciso di diventare un supereroe, ma dovrai dimostrare di esserlo.” (Il Maestro; RM20/TRM11 )
Rat-Man non è ancora un supereroe, dunque, ma il suo coraggio e il suo spirito di sacrificio bastano a riaccendere la speranza nel cuore degli uomini. Lo stesso Maestro torna a indossare il costume del PIPISTRELLO! Sopravvissuto all’attentato del 1965, si era nascosto al mondo per tutti quegli anni, convinto che l’OMBRA non potesse essere sconfitta. Che fosse troppo potente. Ma la nascita di Rat-Man riporta la LUCE nel suo cuore e risveglia in lui il desiderio che i supereroi tornino a vivere, che il Pipistrello torni a vivere. Ma questo desiderio non passa inosservato e il GUARDIANO si attiva. Costruito da Janus Valker nel 1965 per distruggere i supereroi, il Guardiano è un gigantesco robot in grado di rintracciare gli schemi mentali dei supereroi. Questi schemi possiedono infatti delle caratteristiche particolari che li rendono diversi da quelli delle persone normali. Caratteristiche che compaiono nel momento in cui la persona “sceglie” di diventare un supereroe. Attraverso questi schemi, il Guardiano è in grado di rintracciare un supereroe fin dal momento della sua “nascita”. Attratto quindi dal risveglio del Pipistrello, il Guardiano lo raggiunge, uccidendolo. Ma prima di soccombere, il Pipistrello riesce ad avvertire l’ispettore Krik: è nato un nuovo supereroe e lui dovrà aiutarlo a trovare la sua strada e a conquistare la fiducia delle persone. Perché se la gente non crede in lui, un supereroe non può fare nulla.
KRIK: “IL PIPISTRELLO! Credevo fossi morto!” PIPISTRELLO: “Anch’io.” KRIK: “Sei tornato a proteggere gli abitanti di questa città?” PIPISTRELLO: “Sono troppo vecchio. Ma qualcuno lo farà al posto mio.” KRIK: “Chi?” PIPISTRELLO: “Il suo nome è RAT-MAN…” (…) PIPISTRELLO: “Devi fare una cosa per me. Devi credere in lui come hai creduto in me.” (RM 67/TRM35)
Così, mentre Rat-Man nasce, il Pipistrello muore, ultimo di una generazione di supereroi come non ce ne sarà mai più al mondo. Nella Città Molto Grande, Janus Valker si interroga sulla portata dei nuovi avvenimenti. Cos’ha spinto il vecchio supereroe a tornare allo scoperto dopo 24 anni di esilio? Una nuova speranza ha riacceso il suo cuore. La stessa speranza che potrebbe portare una nuova LUCE nel mondo. Qualcosa o qualcuno è arrivato a disturbare i suoi piani di creare una TERZA SQUADRA SEGRETA per i Governativi. Ma ancora ignora l’esistenza di Rat-Man. È il 1989.
“C’era una volta l’epoca dei supereroi. Era un’epoca a modo suo felice e spensierata, dove i bambini si davano ancora fuoco per imitare la Torcia Umana… E la Donna Invisibile era la prima compagna per molti ragazzi… In effetti nessun Uomo d’Acciaio era arrivato dallo spazio… E da Hiroshima in poi le radiazioni avevano creato solo superstiti… Ma i supereroi esistevano veramente! Li guidava il Pipistrello e si facevano chiamare LA SQUADRA SEGRETA! (…) Anche se erano solo uomini li chiamavano supereroi perché riuscivano a fare cose incredibili. Forse perché credevano in quello che facevano. Per questo li uccisero. Dopo, le cose non furono più le stesse. Arrivarono altri a prendere il loro posto, ma li chiamarono “uomini in calzamaglia”. Fu l’inizio del caos. Il gregge si disperse, i pastori si moltiplicarono e la gente smise di guardare verso il cielo. Ma io vi dico che una pianta non muore senza dare frutto… Io vi dico che NON TUTTO È CAMBIATO.” (Il Maestro; RM17/TRM10)
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